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Kalustyan’s: un indirizzo segreto a New York

29 Feb

New York è per tutti i palati e per tutte le cucine.

Non si mangia solo americano, ma anche asiatico, europeo, africano…..e chi più ne ha più ne metta: infatti nella Grande Mela si mangia benissimo e si possono davvero fare le esperienze più disparate.

Questo però non vale solo per i ritoranti, vale anche per i negozi di alimentari ed è proprio di uno di questi che vi voglio parlare: Kalustyan’s.

Kalustyan’s non è facile da trovare, poco recensito, nessuna guida turistica ( a parte Zagat) che io abbia letto l’ha mai citato, è uno di quegli indirizzi segreti che i newyorkesi si tengono ben stretti! A me l’ha segnalato, appunto, un’amica newyorkese doc con casa nell’Upper West Side.

Quello che mi ha stupito è la varietà: ho contato ben 26 tipi di riso….!!! Rosa, rosso, venere, brown, nero….di tutto e di più….ma anche le farine e poi le spezie…! Ce ne sono centinaia, una gioia per ogni gourmet e per ogni appassionato di cucina!!!

Se passate dalla città che non dorme mai, andate da Kalustyan’s, non vi deluderà!

KALUSTYAN’S: dal 1944 , 4000 varietà di spezie, erbe, dolci, tè, caffè……….30 varietà di chili, 50 tipi diversi di fagioli……….anche on line.

123 Lexington Avenue, 10016 NY


New York: The Grand Central Oyster Bar, un’esperienza.

25 Apr

Continua, con questo post, la serie di suggerimenti su New York.

A me, personalmente, le ostriche non piacciono per cui ho sempre snobbato l’Oyster bar di Grand Central, ma l’altro giorno sono capitata in questo gioiello di stazione, che non dovete assolutamente perdervi: è meravigliosa, proprio all’ora di pranzo e sono andata a farci un giretto.

Devo proprio dire che non me ne sono pentita: la Grand Central è bellissima, il suo atrio è maestoso, non per nulla è la stazione ferroviaria più grande del mondo, la grande bandiera americana, che pende dal soffitto è stata attaccata lì  pochi giorni dopo gli attentati dell’undici settembre e simboleggia veramente l’orgoglio del Paese.

A propositodi orgoglio…… date un’occhiata anche all’orologio a quattro facce in cima al banco informazioni, (forse l’icona più riconoscibile di Grand Central), pensate che  ognuna delle sue quattro facce è realizzata in opale, per un  valore compreso tra i  $10 milioni e i $20 milioni di dollari…………mica male no??

Ma ora torniamo al nostro Oyster Bar: è situato al piano sotterraneo (a piano terra troverete un mercato di alimentari favoloso e diversi negozietti carini), tra le volte della stazione. Si entra e si hanno tre possibilità: sedersi al tavolo come al ristorante, ma ci vuole tempo, sedersi al bar e vedere come lavorano le ostriche o sedersi alle “isole” e cioè tavole a ferro di cavallo dove ci si accomoda come in un bar, solo che all’interno del ferro di cavallo ci sta la cameriera.

Io mi sono seduta al ferro di cavallo e ho ordinato tonno alla griglia cucinato magistralmente con riso e verdure (ecco….soprassiederei sulle verdure….possibile non sappiano cucinerle in America….?!….).

E’ stato divertente, l’atmosfera è da film: gente di tutti i tipi che va, che viene…. ci si potrebbe stare delle ore…! La lista è molto ampia, solo pesce naturalmente, ma ho visto passare certe aragoste….da favola!!

Non è a buon mercato, anzi, per un piatto come quello che ho preso io si spendono circa 35 dollari, tutto compreso, ma ne vale la pena!

Un chiostro medioevale a New York??? Ma se l’hanno scoperta nel 1492…..???

22 Apr

Oggi è venerdì santo….non è giornata di golosità….per cui ho pensato di postarvi qualcosa su New York, qualcosa di culturale, ma pur sempre una chicca.

BUOOONAAAA PAAASQUUUUAAAAA!!!!

I miei carissimi amici newyorkesi Jill e Marty mi hanno portato a “The Cloisters” nella parte nord di Manhattan.

Ho preso l’autobus a Midtown sulla Madison e ci ho messo ben 2 ore per arrivare!

Ci avrei messo molto meno in metropolitana (l’autobus si ferma ogni 2 blocchi…..!), ma ho voluto prendere l’autobus per fare tutta Midtown, arrivare a Central Park North, intravvedere la cattedrale di Saint John the Divine, una delle più belle chiese della città, passare un poco di Harlem, poi Amsterdam Heights la parte dominicana di Manhattan popolata dai latini e poi…..arrivare ai Cloisters.

Ma cosa sono questi Cloisters? Non ci crederete ma….sono pezzi di medioevo prelevati  in Europa ovviamente,  portati negli Usa dal 1927 in poi e ricostruiti pari pari dai Rockfeller, che hanno anche acquistato tutta la terra al di là del fiume perchè non si possano costruire grattacieli che poco lascerebbero all’immaginazione medievale!!

Certo, a noi italiani che di Medioevo ne abbiamo quanto ne vogliamo, sembra strano e anche un poco folle, ma pensate invece alla grandiosità dell’impresa! Quanta gente in America avrà la possibilità di viaggiare e vedere un vero romanico? Un vero chiostro? Un vero gotico? Un vero arazzo? Lì ci sono e le guide che spiegano sono stupende, preparatissime e molto disponibili, gli americani attentissimi e preparatissimi (hanno risposto a domande del tipo: perchè le vetrate delle chiese si leggono dal basso verso l’alto? con grande disinvoltura e cultura) e l’atmosfera così vera da sembrare quasi autentica!!

Andateci se volete fare un’esperienza unica e al di fuori delle solite mete consumistiche e, a volte, anche un po’ banali.

Grazie Jill e Marty!!!

New York e Ichi Umi: come ti popolarizzo il sushi (domani nuova ricetta)

13 Apr

Avete presente i nostri ristoranti giapponesi? Belli, un po’ patinati…..con i cuochi giapponesi che non muovono muscolo della faccia: sembrano finti e incutono anche un po’ di suggestione………

Ecco, qui è tutta un’altra storia.

Entrate e vi trovate almeno 20 persone davanti in attesa: scoraggiati andate dalla signorina al banco di accoglienza e chiedete, e quella vi risponde: “5-10 minuti al massimo! ” ahhhh bè….allora ci fermiamo.

Meno di 5 minuti dopo entriamo in una sala grandissima, da ristorante da matrimoni…..con i banconi pieni, ma pieni, di sushi, sashimi, uramaki e quant’altro: mai vista una cosa simile!!

Seduti al tavolo vi chiedono cosa desiderate da bere, ve lo portano e poi………potete servirvi ai banconi tutte le volte che volete.

Il sashimi è strepitoso, freschissimo e anche di tipi di pesce che non avevo mai visto. Il sushi è buonissimo, anche questo così abbondante che non riuscirete sicuramente ad assaggiarne tutti i tipi.

Io adoro gli uramaki e li ho presi tutti, ma proprio tutti….ne ho contate 14 varianti…….tutte spiegate da un cartellino che dice che pesce c’è etc., ah dimenticavo ci sono anche le ostriche di vari tipi e anche quelle a piacere.

Terminata la fase “a freddo” ho voluto assaggiare anche qualcosa del buffet caldo, principalmente pesce e pollo cotti alla maniera asiatica, tipo coreano direi.

Ho saltato i fritti per una questione di dignità personale, e anche gli spiedini ai ferri, e anche le 5 zuppe che erano proposte, dalla miso alla clam…….insomma va bene esagerare, ma c’è un limite no?????

Ho provato però il buffet dei dolci giapponesi, che come sapete mi piacciono molto, erano buoni, non all’altezza di Minamoto però….!  allora mi sono accontentata delle 5 cheese cake proposte……..Ho preso anche la frutta: uva, melone bianco, melone giallo, anguria, ananas……nella pia illusione di aiutare la digestione……

Insomma: se volete provare un’esperienza diversa e mangiare dell’ottimo giapponese (e davvero freschissimo) in un ambiente da mensa aziendale, però divertente, magari prima di andare a teatro o per un pasto in velocità, allora andate da Ichi Umi  e non ve ne pentirete.

Il prezzo? 28 dollari per cena durante la settimana, 32 nei week end…..cioè circa 20 e 24 euro…….non ho parole.

 

 

ICHI UMI

6 EAST 32nd

(212) 725.1333

PRANZO DALLE 11.45 ALLE 15.00 CENA DALLE 17.30 ALLE 10.00

Ci sentiamo domani da Milanooooooooooooooooooooooooo!!!!

Sarah Scaparone

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